
Oggi, per la prima volta dopo…3 mesi? 6 anni? una vita? ho riabbracciato un congiunto.
È stato strano.
È stato come tornare al volante dopo mesi di metropolitana, o tuffarsi in mare ad un anno dall’ultima nuotata: familiare eppur bizzarro.
La cosa peggiore è l’avvilente senso di disagio che mi provoca persino dirlo ad alta voce. Tra l’altro, è reato se ne parlo? Cioè, possono multarmi?
<< Signorina, lei è accusata di
A T T E N T A T O A L L A S A L U T E P U B B L I C A ?
E P I D E M I A C O L P O S A ?
Fornisca documenti, prego. >>
Ma se c’era un sole esotico e faceva caldo, vale uguale? Chiedo per un amico.
Stare a meno di due metri da qualcuno è diventato un atto osceno; sfiorare un braccio, un oltraggio all’onore. Quando vedo due persone chiacchierare vicine, penso alla quantità di droplets che si stanno scambiando… e rabbrividisco.
Mi chiedo se riuscirò mai a scrollarmi di dosso questa sensazione di paura nell’avvicinarmi nuovamente a qualcuno. Mi chiedo se il senso di colpa che ho provato oggi diventerà un aneddoto su cui ridere tra qualche tempo.
Intanto, mi godo la bellissima sensazione di calore che quell’abbraccio mi ha regalato. L’affetto, almeno, non è reato.