
Ho sempre ammirato le persone sicure di sé. Quelle che sono pienamente consapevoli delle loro virtù (e leggermente meno delle loro mancanze), quelle che hanno capito cosa vogliono, quelle che sanno come raggiungere i propri obiettivi. Mi dite come fate, signori? È una questione ereditaria, o c’è una scuola?
Io, al contrario, non sono mai sicura di alcunché. E mi sembra sempre di non aver capito niente. A volte credo di avere tutto chiaro, ma poi, la vita, il mondo, il fato, mi dimostrano tutt’altro. Allora ci resto male e mi avvilisco. Oppure, riesco davvero a dimostrare a me stessa di aver ragione. Ma mi avvilisco lo stesso, perché non è la ragione che voglio, bensì un po’ più di controllo sulle mie incertezze.
Così cerco di imparare da loro. Loro che sanno tutto, loro che non sbagliano un colpo, che sembrano perfettamente al comando delle proprie esistenze. Li osservo curiosa, questi rari esemplari di homo certus. Chissà qual è il loro segreto…
Poi, però, ad uno sguardo più attento scopro che alcuni temono il giudizio altrui; altri sono stati rifiutati da un amore; altri ancora sono infelici sul lavoro. E nessuno sa dove sta andando.
Quando succede, mi sento meno sola, più forte. E penso che dovremmo dircelo più spesso che abbiamo paura.